Il caso Korolev di Paolo Aresi (2011): Qualcuno ha messo lì quell'oggetto. Già. Ma il problema era un altro, pensò Hamilton, gli occhi fissi all'oblò. Mosse le dita dei piedi in fondo al materassino, le avvertì un po' appiccicose perché aveva sudato. Il problema era chi aveva messo lì quell'oggetto. Un oggetto sicuramente metallico, di forma probabilmente cilindrica, dimensioni ancora da accertare, una parte ancora celata nella sabbia.
Annalena Bilsini di Grazia Deledda (1927): — Questo avvenne fra le cinque e le sei: tenete bene a mente quest'ora. Il Giannini, non vedendola ritornare, corse dai suoceri, che dapprima piansero e gridarono, poi si rivoltarono contro di lui come serpi rinfacciandogli di aver rovinato la loro famiglia. Poi tutti andarono nei campi, a ricercare la ragazza: furono sguinzagliati i cani, si esplorarono i fossi e le siepi. Nulla. Il disgraziato avvertì i carabinieri, fece ricerche nel fiume. Nulla, nulla. E da tre notti e tre giorni prosegue questo martirio; e proseguirà ancora se a qualcuno, che forse sa dov'è la ragazza, non si sveglia la coscienza ed il timore di Dio.
Carthago di Franco Forte (2009): Quando ce l'ebbe davanti, Annibale da una parte ebbe la conferma di quello che pensava, dall'altra avvertì uno strano senso di delusione. Publio Cornelio Scipione era più basso di lui, molto meno imponente, nonostante la corazza a piastre ferrate, e quasi calvo. Non aveva certo l'aspetto del grande guerriero, del conquistatore impavido che, unico fra i suoi dopo tanti anni di guerra, si ergeva come una minaccia gravosa a cui lui avrebbe dovuto fare estrema attenzione. |